Altre
attività che in passato resero nota Symi
furono quelle della scultura del legno - i cui pregevoli
risultati sono ancora visibili sull'isola, in particolare
sui portoni, ma anche nelle chiese e nei monasteri
- e soprattutto quella, al tempo comunque presente
in diverse isole del Dodecanneso,
della pesca delle spugne.
L'antico
metodo di pesca, essenziale ma pratico, prevedeva
di legarsi una pietra al collo per favorire la discesa,
per poi liberarsene al momento di iniziare la riemersione.
Ma poi la leggenda narra che nel 1865 qualcuno tornò
da Bombay con uno scafandro. La fine dell’industria
delle spugne ha fatto sì che nel corso del
novecento molti abitanti lasciassero Symi
ed emigrassero in parte negli Stati Uniti, in parte
in Australia.
Interessanti
i percorsi trekking che attraversano l’isola
in varie direzioni, e senza dubbio è da visitare
il monastero di Panormitis - santuario
dedicato all'Arcangelo Michele, protettore dei naviganti
- situato in posizione isolata ed adornato di pregevoli
affreschi bizantini. Il monastero è meta di
numerosi pellegrini (dispone anche di alcune camere
per ospitarli) che ben volentieri vi lasciano le proprie
offerte votive.