Il
paesaggio di Arki si presenta collinare,
a tratti
anche aspro e roccioso, e caratterizzato da ulivi,
tamerici e cespugli: le capre
sono ovunque ma sono presenti anche cavalli allo stato
brado.
Pochissimi
i turisti che arrivano fin qui, e perlopiù
si tratta di diportisti che approdano sull’isola
a bordo di
yacht e barche a vela.
La
ricettività di Arki è
dunque estremamente limitata: va considerato che tra
le poche taverne che propongono anche camere, più
alcuni affittacamere privati, si arriva ad una capienza
complessiva di circa una cinquantina di persone. Tutte
le soluzioni disponibili sono concentrate anche in
questo caso nell'area del porto Augusta.
Arki,
occupata dall'esercito
italiano - come
del resto gran parte delle isole del Dodecanneso
- nel corso della seconda
guerra mondiale, presenta ancora, nella parte settentrionale
dell'isola, esattamente all'opposto rispetto alla
baia del porto, evidenti segni di avamposti e resti
di fortificazioni; il più noto è la
prigione militare denominata carcere degli italiani.